FAQ

Domande frequenti sulla radiologia domiciliare

Scopri le risposte alle domande più frequenti sulla radiologia domiciliare per orientarti al meglio tra tutti i servizi che possiamo offrire, sulle nostre attrezzature e sui rischi e benefici dei nostri esami.
Se non trovi la risposta che cerchi contattaci tramite il modulo online e ponici i tuoi dubbi, un esperto di Radiologia Domiciliare Zucchi ti fornirà una risposta esauriente e personalizzata in pochissimo tempo.

Come funziona la radiologia domiciliare?


Il paziente in possesso di una richiesta medica con l'indicazione dell'esame da eseguire, contatta il Servizio di Radiologia Domiciliare per fissare un appuntamento. il Medico Radiologo prende visione della richiesta e se appropriata il Tecnico di Radiologia si reca a casa del paziente con tutta l'attrezzatura necessaria. L'esame viene effettuato in circa 30 minuti, ed entro 24 ore viene consegnato il referto ed il CD contenente le immagini. 

Gli esami sono affidabili?

I risultati forniti dalle nostre attrezzature sono visionati e refertati da un esperto Medico Radiologo e hanno lo stesso valore e la stessa qualità degli esami effettuati presso le strutture ospedaliere pubbliche o private convenzionate.

Le radiazioni sono pericolose?

L'attrezzatura utilizzata è di ultima generazione, digitale e rispetta tutte le norme radioprotezionistiche con regolari certificazioni e autorizzazioni dell'ESPERTO QUALIFICATO. Inoltre sono utilizzati tutti i mezzi protezionistici (camici di piombo, collari, occhiali) come in una comune radiologia. Una volta eseguito l'esame non resterà alcuna radiazione nella Vostra casa!

Quali autorizzazioni avete?

L'ESPERTO QUALIFICATO dopo aver visionato l'attrezzatura e i certificati ad essa allegati, fatti gli appositi controlli con rilevamento dosimetrico, ha rilasciato ed inviato agli Enti competenti l'autorizzazione all'uso dell'attrezzatura a domicilio.

DENSITOMETRIA OSSEA AD ULTRASUONI


La densitometria ossea ad ultrasuoni  serve per valutare la densità dell'osso.
 

COS’È L’OSTEOPOROSI?

L’osteoporosi è la condizione nella quale le ossa si indeboliscono al punto da essere sottoposte a rischio fratture. Le cause di questo indebolimento sono soggettive e riguardano oltre che elementi endogeni anche lo stile di vita e le abitudini alimentari.
I sintomi di osteoporosi non si manifestano fino a che non è andata perduta una buona parte della resistenza ossea. Uno degli aspetti più visibili è ad esempio il calo della statura legato allo schiacciamento delle vertebre con conseguente curvatura cifotica del dorso.
CHI È A RISCHIO?
L’età è un importante fattore di rischio. Sia gli uomini che le donne, con l’invecchiamento, perdono la resistenza ossea. Le donne hanno un rischio elevato di osteoporosi rispetto agli uomini perché hanno spesso una struttura ossea più piccola e sottile. Sono soggette inoltre a profondi cambiamenti biologici spesso legati alla fase della menopausa, periodo in cui diminuisce la produzione dell’ormone chiamato estrogeno, fondamentale per la protezione dell’integrità della struttura ossea.
QUALI SONO I MAGGIORI FATTORI DI RISCHIO
Età avanzata
Fratture ossee in età giovanile
Struttura ossea sottile
Familiarità all’osteoporosi
Asportazione delle ovaie
Menopausa precoce
Dieta a basso tenore di calcio
Scarso esercizio fisico
Disordini alimentari
Assunzione farmaci (ad es. steroidi, anticonvulsivanti..) Uso di alcool e tabacco
COME SAPERE SE SI HA L’OSTEOPOROSI
Raramente i sintomi si presentano fino al momento in cui la densità ossea è compromessa. Attraverso il test ad ultrasuoni è possibile eseguire uno screening per determinare la densità ossea e il conseguente rischio di fratture.
COME SI SVOLGE IL TEST?
La misurazione viene fatta attraverso una tecnologia ad ultrasuoni che non rilascia radiazioni da campi elettromagnetici. Il test per cui non comporta effetti indesiderati e può essere ripetuto frequentemente per monitorare al meglio il corso della patologia e l’efficacia delle terapie adottate. Il Test può essere effettuato direttamente al domicilio del Paziente. 
 
L’Osteoporosi è una malattia multifattoriale che comporta l’insorgenza progressiva di marcata fragilità ossea con comparsa di fratture anche spontanee, spesso con recidive che sono causa nel tempo di disabilità e riduzione della qualità della vita.
Una attenta indagine clinica verso tale patologia è indispensabile per un corretto inquadramento diagnostico, sia al fine di poter effettuare una diagnosi differenziale verso altre malattie, che per poter introdurre adeguate norme di prevenzione e di terapia.
Importante strumento nella valutazione clinica è sicuramente la densitometria ad ultrasuoni che risulta, oggi, ampiamente diffusa tanto da essere una delle metodiche più usate, studiata e validata dalla Comunità Scientifica Internazionale.
E’ stato ampiamente dimostrato, sia nelle donne, che negli uomini, che i parametri ultrasonografici costituiscono un importante indicatore di rischio di fratture osteoporotiche, in maniera non inferiore ai dati rilevabili mediante la metodica nota come DEXA lombare o femorale. L’analisi combinata dei parametri ultrasonografici e dei dati clinici consente allo Specialista una migliore previsione del rischio di frattura. Ad oggi, come un mezzo avanzato e lo cita come un test estremamente rapido, non invasivo, indolore e sottolinea l’utilizzo degli ultrasuoni anzichè delle radiazioni.
In conclusione, si può osservare che l’evoluzione tecnologica permette attualmente di valutare la densità ossea con strumenti sempre meno invasivi, ma efficaci. La tecnica che utilizza gli ultrasuoni rappresenta una metodica equilibrata tra l’assenza di invasività e la precisione diagnostica. Pertanto, poiché l’obiettivo clinico primario della diagnosi di osteoporosi si fonda sulla necessità di prevenire le fratture, le persone a rischio di osteoporosi (donne in menopausa, anziani spesso affetti da polipatologia), possono sottoporsi con fiducia a questo esame strumentale. 

   
RISULTATO DELL’ESAME

Dall’esame densitometrico del paziente si ottiene un dato che viene confrontato con:

  • Il valore medio di soggetti adulti sani, dello stesso sesso del paziente e di età pari a 2530 anni (età in cui si ha il picco di massa ossea – T-score);

  • e /o quello medio di soggetti di pari età e sesso (Z-score).

Dal confronto si ottengono quindi informazioni relativamente alla robustezza e stato di salute dell’osso, nonchè al rischio fratture.
Criterio WHO
 
T-score uguale a 0 indica che il soggetto esaminato presenta una densità ossea uguale a quella media delle persone giovani;
T-score pari o superiore a -1 viene comunque considerato normale.
T-score compreso tra -1 e -2,5 il soggetto presenta una densità ossea ridotta non grave ma comunque sufficiente per impostare, insieme al proprio medico, un trattamento efficace per impedire l’insorgere dell’osteoporosi.
T-score pari o inferiore a -2,5 indica la presenza di osteoporosi e la necessità di cure mediche appropriate
 
 Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell'assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
 
 

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